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Gli influencer sono diventati una figura chiave nell’era dei social media, poiché il loro impatto sulla moda e le tendenze è notevolmente cresciuto negli ultimi anni. Utilizzando i social media come piattaforma principale, questi individui hanno la capacità di influenzare le opinioni e le decisioni dei loro follower, dando vita a nuove tendenze e stili di vita.
Una delle caratteristiche distintive degli influencer è la loro capacità di essere gli sponsor di sé stessi (ne parlavo già in questo articolo). Al contrario delle celebrità tradizionali, gli influencer spesso si promuovono direttamente sui social media senza l’intermediazione di agenzie o marchi. Questo significa che possono controllare l’immagine che proiettano, gestire le loro partnership commerciali e decidere quali prodotti e servizi promuovere.
Il loro approccio alla promozione è spesso informale e autentico, condividendo la loro quotidianità e mostrandosi in situazioni reali. Questo stile di comunicazione crea un rapporto diretto e intimo con i loro follower, rendendoli più vicini e accessibili. Questa vicinanza contribuisce a creare un senso di fiducia tra gli influencer e i loro follower. Quando un influencer promuove un prodotto o una marca, i suoi follower spesso tendono ad avere fiducia nella sua opinione e possono essere più inclini a considerare l’acquisto di quel prodotto o seguire determinate tendenze.
Tuttavia, la crescente influenza degli influencer solleva anche questioni etiche e legali riguardanti la trasparenza delle sponsorizzazioni e la veridicità delle informazioni condivise. Alcuni influencer potrebbero non essere chiari riguardo alle partnership commerciali, inducendo i follower in inganno riguardo alle motivazioni delle loro promozioni.
Il caso Giulia De Lellis
Il caso di Giulia De Lellis e il suo viaggio in Israele con il fidanzato Carlo Gussalli Beretta ha suscitato polemiche sui social media. L’influencer è stata criticata per gli scatti ritenuti inappropriati pubblicati durante il viaggio, in cui posavano con il capo dello Stato israeliano, Isaac Herzog, e con le forze di difesa israeliane.
Le foto hanno suscitato indignazione in alcuni utenti, che hanno accusato Giulia di essere insensibile riguardo alla situazione politica e ai conflitti in corso nella regione. Il content creator Karem From Haifa ha contribuito a far esplodere la polemica con un video sui social media.
Giulia De Lellis ha risposto alle critiche dopo essere tornata dal viaggio. Ha spiegato che il suo racconto del viaggio aveva lo scopo di condividere solo il piacere della scoperta e che non aveva alcuna intenzione di propagandare messaggi politici, riconoscendo di non avere la preparazione per affrontare questioni così complesse e delicate.
Ha respinto le accuse di chi l’ha attaccata, dicendo che chiunque abbia sostenuto il contrario ha sopravvalutato il suo ruolo o ha cercato di usarla per fare propaganda.
La situazione di Giulia De Lellis ha avuto delle somiglianze con un caso precedente coinvolgente Chiara Ferragni, la moglie del rapper Fedez. Anche lei è stata oggetto di polemiche a causa di foto pubblicate durante un viaggio di piacere mentre in Sicilia si combattevano incendi devastanti. Anche Chiara ha risposto agli attacchi, offrendo il suo supporto alle istituzioni in caso di necessità.
Questi casi mettono in evidenza il delicato equilibrio che gli influencer devono gestire nel comunicare sui social media, poiché le loro azioni e le loro parole possono avere un impatto significativo e possono essere oggetto di intense critiche e discussioni. La consapevolezza della loro responsabilità e la trasparenza nelle sponsorizzazioni e nelle comunicazioni sono aspetti fondamentali per mantenere un rapporto di fiducia con i follower e per evitare controversie.
Uno studio dei media tra potere invisibile e pensiero critico
Estratto dalla mia tesi: “Lo studio sugli effetti dei media fu affrontato negli anni ’30 da un gruppo di studiosi dell’Istituto di ricerca sociale della Columbia University specializzato nella ricerca sulle comunicazioni di massa per i quali sussisteva l’idea che la potenza mediatica influenzasse il comportamento degli individui sia in un’ottica atomizzata di un pubblico passivo che risulta vulnerabile ai messaggi persuasivi utilizzati dal mezzo televisivo, sia da un punto di vista sociologico che impedisce al mezzo di persuadere completamente il destinatario poiché a mitigare tale influenza esiste un filtro sociale.
Non a caso quando si parla di effetti dei media si cade nella facile tranello dell’accostamento tra libertà e controllo. Il Panopticon, la prigione metafora di un potere invisibile progettata nel 1791 dal filosofo giurista Jeremy Bentham, ha ispirato diversi pensatori – tra cui lo scrittore britannico George Orwell nel romanzo 1984 – sul fatto che per ottenere il potere mentale da parte dell’individuo bisogna controllare i comportamenti imponendone uno, retto e giusto, al quale gli uomini si sarebbero adattati indelebilmente.
Ad oggi questo controllo esclusivo viene affiancato da un controllo mediato dal punto di vista tecnologico che permette all’individuo di reagire adottando un pensiero critico ed anticonformista e ai poteri forti di fare propaganda non intesa in senso dispotico, ma quasi invisibile, in senso democratico. La conclusione è che ci sia una relazione biunivoca tra gli effetti prodotti dai media nei confronti dell’individuo e viceversa, oltre che un’attenzione più ammaliatrice, il rischio è l’omologazione”(Dott.ssa Gilda Pagnozzi, La casa dove realtà e spettacolo convergono dentro lo schermo. Il caso Grande Fratello, 2023).
Gli influencer, come figure pubbliche con un seguito significativo, hanno la responsabilità di essere consapevoli delle implicazioni delle loro azioni e delle parole che condividono sui social media. Prima di pubblicare scatti o contenuti, è importante studiare e informarsi sulla situazione o sul contesto in cui si trovano, soprattutto quando si tratta di questioni complesse e delicate come conflitti politici o crisi umanitarie.
L’informarsi adeguatamente consente agli influencer di evitare di trasmettere messaggi insensibili o di propagandare involontariamente idee sbagliate. La comprensione approfondita delle situazioni può aiutarli a fare scelte più consapevoli riguardo a ciò che condividono e a considerare le possibili reazioni e conseguenze delle loro azioni sui loro follower e sulla società in generale.
Essere un influencer conlleva una responsabilità sociale, e fare un passo indietro per studiare e informarsi è un gesto importante per essere etici, responsabili e sensibili nel modo in cui si utilizza la propria piattaforma e il proprio impatto sulla vita delle persone.
E tu, cosa ne pensi? Scrivilo nei commenti.
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